Il Coordinamento “Salviamo l’Elsa!”: il Tubone non s’ha da fare. La sentenza della Cassazione riguarda soltanto la regolarità delle procedure autorizzative, e non l’impatto del progetto del “Tubone”. Continueremo ad opporci ad un progetto che distruggerebbe i 13 habitat rari, protetti dalle direttive comunitarie e dalle stesse Leggi regionali, presenti nel nostro fiume”.
Coordinamento Salviamo l’Elsa
Come “Coordinamento Salviamo l’Elsa” prendiamo atto della sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Colle di Val d’Elsa contro il progetto per la realizzazione dell’impianto idroelettrico sulle Gore, denominato “Tubone”, e proseguiamo nella nostra ferma opposizione. Ci teniamo a precisare che questo ricorso legale e la relativa sentenza non entrano nel merito delle caratteristiche del progetto e dei suoi impatti, ma riguardano esclusivamente la correttezza dell’iter procedurale che ha portato la Regione Toscana a rilasciare l’autorizzazione nonostante il parere negativo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. La nostra battaglia pertanto continua sul fronte degli impatti devastanti che il progetto avrebbe sull’ecosistema Fiume e sui suoi Habitat protetti, sulla bellezza del Parco Fluviale e la sua attrattività in termini di turismo sostenibile, sull’antica infrastruttura idraulica di valore storico testimoniale delle Gore, e in definitiva sulla Città stessa.
Il Coordinamento Salviamo l’Elsa è composto da 20 realtà associative del territorio, oltre cinquemila cittadini firmatari, di cui, tra i primi firmatari tante figure legate al mondo accademico e del sapere: geologi, archeologi, storici, biofisici e studiosi delle rinnovabili. Come parte della cittadinanza attiva, abbiamo il dovere di entrare nel merito degli impatti reali del progetto portato avanti dalle società Pvg e Mak2 su un bene comune così importante e fortemente legato all’identità della Città di Colle di Val d’Elsa.
Il Tubone
Il “Tubone” è una condotta di 1,2 metri di diametro che attraverserebbe la città nel suo centro urbano, passando in gran parte accanto o sotto il canale della gora esistente, e preleverebbe metà dell’acqua su un tratto di fiume di oltre 3km coincidente con il “SentierElsa”, fiore all’occhiello del Parco Fluviale dell’Alta Valdelsa, e attraversato dalla Via Francigena. Oltre ad essere un polmone verde per la comunità colligiana, questo tratto di fiume rappresenta un patrimonio naturalistico-culturale inestimabile: nel suo caratteristico ecosistema sono stati censiti ben 13 habitat di interesse comunitario, di cui 3 riconosciuti come prioritari, pertanto protetti integralmente dalle direttive UE e dalle stesse leggi regionali. La loro sopravvivenza dipende in modo stringente dalla quantità e dai livelli dell’acqua nell’alveo, pertanto anche un cambiamento minimo delle portate può portare a danneggiamenti irreversibili.
Per questa ragione invitiamo l’Amministrazione Comunale di Colle di Val d’Elsa, che con la delibera del 6 giugno 2024 ha avviato la procedura da sottoporre alla Regione Toscana per il riconoscimento del Parco Fluviale dell’Elsa come Sito di Interesse comunitario (SIC) annettendolo alla già esistente Zona speciale di conservazione (ZSC) della Montagnola senese, a continuare su questo indirizzo: tale riconoscimento ufficiale, pienamente raggiungibile data la comprovata presenza degli habitat protetti, renderebbe incompatibile il progetto del Tubone.